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Aforismi sulle donne, battute fulminanti, umorismo di uno dei creatori della modernità. Vergini, madri, attricette di teatro, letterate, prostitute, ma in ogni caso considerate "cose secondarie": gli scritti di Karl Kraus, il più grande scrittore satirico del secolo scorso, abbracciano tutto lo spettro del "Weib", dell'"essere femminile". I fulmini di Kraus colpiscono la morale borghese ipocrita, bigotta e filistea, che nega al singolo la libertà nella sfera privata e sessuale, e che permette allo stato di regolamentarla per mezzo di leggi sul "buon costume". I processi per adulterio, gli annunci matrimoniali in cui la donna è solo un mezzo per giungere a un patrimonio, il voyeurismo dei critici che rivangano pettegolezzi sulle letterate del secolo scorso, le prostitute messe alla gogna, offrono a Kraus la possibilità di esternare opinioni davvero poco convenzionali.